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Marzo 2012...l'impresa del CTS

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luglio 2011...l'agonismo

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OPEN CARPI (MO) 25 e 26 FEBBRAIO 2012 TORNEO FISCT CALCIO TAVOLO - ARTICOLO 27 FEBBRAIO RIVISTA ON LINE AICS



TORNEO SQUADRE SABATO 25 FEBBRAIO 2012
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TORNEO INDIVIDUALE DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012


COMMENTI

LUCA RAJNA

Sono molto contento del torneo di Carpi perché pur avendo ottenuto risultati migliori in altre occasioni questo è stato quello dove ho dimostrato maggior solidità tattica.
Mi sono sentito finalmente un giocatore consistente e la sensazione mi è stata confermata dai complimenti di molti.
In diverse partite ho solo pareggiato o perso di misura perché sono stato sconfitto a motivo della maggiore esperienza dell'avversario.
Mi dò un anno di tempo a partire da ora per diventare finalmente competitivo per il livello a cui aspira il CTS Genova augurandomi che il gruppo rimanga compatto nel prossimo futuro perché siamo una realtà veramente bella, consolidata e in netta crescita.

LO SCORE DEI CTSsini


Open


Gironi


Maggio - Vinciguerra 1-0

Maggio - Feletti 0-0 (vittoria ai piazzati per il primo posto)


Martinelli - Lepore 1-0

Martinelli - Zambello P. 1-2


Midoro - Schamous 1-0

Midoro - Dalla Malva 1-0


Simbula - Porro M. 0-1

Simbula - Colangelo 1-6


Sedicesimi


Maggio - Canicchio 1-2

Martinelli - Zambello L. 0-1

Midoro - Vanelli 1-1 (sconfitta ai piazzati)


Consolazione


Simbula - Macino 1-2


Veteran


Spagnolo - Scola 2-3

Spagnolo - Colpani 1-2

Spagnolo - Rajna 2-1

Spagnolo - Resca 1-3

Spagnolo - Porro R. 1-2


Rajna - Resca 2-2

Rajna - Scola 2-2

Rajna - Porro R. 1-1

Rajna - Spagnolo 1-2

Rajna - Colpani 1-4




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ARTICOLO 27 FEBBRAIO RIVISTA ON LINE AICS OLTREGLIORIZZONTI



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ARTICOLO SUL CALCIO TAVOLO E IL CTS del 27 FEBBRAIO 2012

Enzo De Bastiani e il Cts Genova, nel segno del Subbuteo. Un gioco, spesso appellato sport da chi lo pratica, in declino ormai da anni, praticato quasi solo da chi lo praticava negli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Come un’automobile degli anni Trenta. Difficile trovare i ricambi. Ma difficile anche da dimenticare, se ha significato qualcosa. E per i ragazzi degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, il Subbuteo ha significato molto. Per alcuni – tanti -, semplicemente era tutto. Cose che forse gli adolescenti di oggi non possono capire, come quando gli stessi ragazzi degli anni Ottanta o Novanta sentivano i nonni raccontare dei giochi spartani della loro infanzia, o anche peggio, di quando a 20 anni erano già in guerra. Invece di giocare con gli amici. Stesso effetto nei giovani di oggi, probabilmente. Abituati a divertimenti molto più plug and play, molto più diretti, veloci nell’avvicinamento, nel consumo. E nella dimenticanza. Forse meno legati ad ingegno e senso pratico. Senza dubbio, meno romantici. Si parla, naturalmente, dei videogiochi. Nominarli ad un subbuteista come Enzo De Bastiani è come bestemmiare in chiesa. De Bastiani sa cosa il movimento videoludico ha fatto al Subbuteo e che cosa ancora gli sta facendo. “Ne ha ucciso il settore giovanile – dice il presidente del Cts Genova -, l’ho visto con i miei occhi seguendo il club, che ho fondato qui a Genova nel 2007. Non c’è niente da fare, qualcuno eravamo riusciti ad introdurlo, intendo juniores sotto i 14 anni, ma poi si sono persi tutti. Vedo purtroppo che anche negli altri club si fa una fatica matta per tenere in piedi un settore giovanile ormai pressocchè inesistente”. Numeri, i coristi di De Bastiani. In Italia, attualmente, sono circa 1000 i tesserati presso la Fisct, Federazione Italiana Sport Calcio Tavolo. Un po’ pochini, paragonati alle centinaia di migliaia di giocatori di solo dieci o venti anni fa. Tra questi, giovani non ce n’è. O ce n’è pochi. De Bastiani però non si scoraggia e tiene duro. “Dal 2007, sono passati di qua circa 52-53 soci, ora sono appena 8 quelli ufficialmente iscritti. Capisci che abbiamo dovuto regolamentare meglio la situazione. Attualmente, accettiamo solo persone che hanno voglia di competizione e di impegnarsi in questo gioco. Non avendo nemmeno una sede, non possiamo più prendere tutti e disputare dei tornei interni, insegnando a giocare. Prima, eravamo a San Bernardino (le alture sopra Manin ndr), ci avevano messo a disposizione un locale e si giocava lì. Avevamo anche la possibilità di organizzare degli open, come abbiamo fatto due anni fa. Ma poi abbiamo perso pure la sede e così giochiamo nel bunker di un nostro amico, in attesa di reperire un locale”. Nonostante questo, il Cts sta per salire in Serie C. L’obiettivo è andare a prendere i rivali di Sanremo, attualmente in B. “Siamo partiti dalla D, che è l’ultima categoria, quindi la prima quando sei nuovo. Il mio obiettivo iniziale era riprendere la gloriosa tradizione del Subbuteo genovese, che tanti campioni e tanti titoli ha regalato nel corso degli anni. Purtroppo, verso il 2000 circa, si è chiuso quel fantastico ciclo e con fatica, adesso, stiamo cercando di recuperare la storia. Abbiamo in squadra una vecchia gloria come Valentino Spagnolo, certamente il più forte giocatore ligure, vincitore dello Scudetto, di vari titoli regionali e di un Campionato Italiano. Poi, ci sono parecchi talenti diciamo pure emergenti, ragazzi di 30 o 40 anni che hanno voglia di fare bene e provare a vincere qualcosa. Per questo ho ragionato sulla chiusura del club, diciamo su un numero basso di persone che potesse essere il più competitivo possibile. In Liguria siamo i più giovani, i club di Spezia e Sanremo iniziano a patire la situazione, perchè stiamo andando a prenderli, nonostante siamo attivi da pochi anni”. Attivi ed entusiasti. Il Cts ha una maglia personalizzata, come le vere squadre di calcio, con la croce rossa di genova sul petto, rigorosamente in campo bianco, i nomi e i numeri sulla maglia. Insomma, i ragazzi di De Bastiani fanno sul serio. “Ma anche il Subbuteo è cambiato – racconta il presidente -, oggi si definisce infatti Calcio Tavolo. E’ un’altra cosa. Si gioca con materiali più professionali, molto più costosi di prima e disponibili quasi solo online, tramite i produttori, direttamente. Senza più passare per i negozi, come succedeva un tempo. Gli omini sono costruiti con materiale infrangibile, con basi equilibrate, tutti uguali e non si rompono praticamente mai. Prima invece era ben diverso. Diciamo che il Calcio Tavolo, attualmente, può essere avvicinato di più al concetto di biliardo. Credo che sia meno ruspante di prima, ma più spettacolare, magari una cosa più da adulti, ma direi più spettacolare”. I materiali, dunque, hanno cambiato non poco la conformazione del movimento, un movimento già minato dall’avvento dei videogames, poi trasformato in maniera netta dall’evoluzione dei materiali. Che ha generato giocatori più livellati, grazie alla maggiore facilità di ottenere risultati accettabili. Un po’ come nello sport in generale, dove invece del talento, si notano assai di più il ritmo, la forma e la prestanza fisica, la tattica. Il vecchio Subbuteo, probabilmente eiste solo negli armadietti degli appassionati. Oggi, si parla di Calcio Tavolo. “Il Subbuteo infatti non è più accettato nelle competizioni ufficiali – dice De Bastiani -, si gioca con i materiali moderni. Tutti hanno le squadre di nuova generazione, perchè funzionano molto meglio. Tutti hanno anche degli sponsor, ma di nuovo sono nella situazione di paragonare. Penso ad esempio al clan di Pes – Pro Evolution Soccer, il famosissimo videogame sul calcio -, che riceve una cifra parecchio importante da Hitachi, circa 12.000 euro, ed ha molti ragazzini al suo interno. Noi dobbiamo ringraziare il nostro sponsor Carige, che ce ne da 300... Le dimensioni sono molto diverse. Qui a Genova non c’è più grande passione, ci sono solo alcuni giocatori che non mollano, ma per essere competitivo devi prendere degli extra regione. Come nel nostro caso. Ne abbiamo quattro su otto. Non è che vengono a vivere qui come nel calcio vero, ci vediamo ai tornei, però non fanno parte della nostra scuola”. Mentre cerca di fondare la sua nuova scuola, Enzo De Bastiani pensa già alla prossima tappa. Modena, tra due settimane. Un open cui il Cts parteciperà. “Ci saremo, con la solita voglia di far bene. Poi, ad aprile, si svolgeranno gli italiani e la Coppa Italia a Montecatini, dove la federazione ha a disposizione dei locali per far disputare le partite. Speriamo di fare bene e di centrare l’obiettivo principale di quest’anno, che ripeto: andare in C”. Da segnalare infine il sito del Cts, curatissimo e ricco di curiosità, risultati, commenti ed immagini.